Cosa fare contro i pirati degli ebook

Con la diffusione degli ebook reader, si sono diffusi molti modi di “piratare” gli ebook e questo fenomeno porta un danno notevole non solo alle grosse case editrici, ma anche ai piccoli editori e soprattutto agli autori autopubblicati (self).

Cosa si può fare per evitare, per quanto possibile, che il proprio libro venga copiato illegalmente?

Possiamo distinguere due tipi di pirateria:

  • scambio di e-book tra lettori
  • plagio e vendita

Per quanto riguarda lo scambio di ebook tra lettori, l’unico caso in cui è possibile fare qualcosa è se questo avviene in gruppi di Facebook. Esistono gruppi segreti che vengono usati solamente per lo scambio illegale di ebook; è possibile segnalarli indicandone l’uso per violazione del copyright, ma non è facile scovarli, dato che spesso gli amministratori sono restii ad accogliere nuovi utenti.

Più facile ed efficace è la ricerca sistematica di copie dei propri lavori che vengono venduti su siti non ufficiali.
Per farlo, è sufficiente usare un servizio di notifica per le ricerche, che periodicamente effettua una ricerca su parole chiave indicate e invia una mail quando rileva una corrispondenza.

Un servizio del genere è Google alert, che ha una demo gratuita che si può usare per farsi inviare report via mail.

L’uso più semplice è quello con il titolo del libro, per verificare sia la presenza su eventuali portali, sia la pubblicazione di recensioni sui blog. Negli ultimi tempi, però, si sta diffondendo nel mercato in lingua inglese l’uso da parte dei pirati di copiare il libro cambiando i nomi dei personaggi, il titolo e l’autore e rivendendolo come proprio. Per evitare che il proprio testo venga copiato in questo modo, è sufficiente inserire nel Google alert una frase delle prime pagine, in cui non siano presenti i nomi dei personaggi. In questo modo si verrà avvisati nel caso in cui il testo sia stato copiato e pubblicato sotto altro nome.

Anche qui, i risultati trovati dagli alert vanno controllati e compresi, dato che a volte si tratta solo di siti che contengono elenchi di libri che poi, al momento dell’acquisto, fanno redirect su portali ufficiali, tipicamente Amazon. Questo tipo di siti non è illegale e, anzi, può portare a una maggiore visibilità dell’opera. Invece, vanno controllati attentamente i siti che, effettuato l’acquisto, permettono lo scaricamento del libro: i proventi della vendita, infatti, non sono in alcun modo riconducibili all’autore.

Cosa fare se si dovesse trovare una copia plagiata della propria opera? Normalmente è sufficiente utilizzare le funzionalità del sito in cui si trova l’opera (lo store quale Amazon o Google Play, o il servizio di sharing quale Dropbox o similari) e segnalare la violazione del copyright, per fare rimuovere il contenuto.
Se la violazione è invece fatta in modo connivente con il sito, ad esempio nel caso di portali di vendita che offrono il download di PDF, purtroppo non è facile fare qualcosa. Possiamo fare una denuncia alla Polizia Postale e scrivere ai contatti minacciando ripercussioni legali, ma spesso questi siti hanno i loro server in stati in cui la protezione del copyright è minima o comunque si hanno problemi di diritto internazionale per agire.

Anche se non riusciamo a far rimuovere il contenuto, possiamo richiedere a Google di eliminarlo dai risultati delle sue ricerche; la procedura non è immediata, ma è efficace. Seguite il link del Troubleshooter legale di Google per saperne di più.

Volendo, è possibile ricorrere a un servizio di terzi per questo, come Muso, che si occupa, dietro pagamento di una quota mensile, di rispondere a tutti i problemi di pirateria.